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Capi di moda contraffatti 'La boutique individuata dalla Guardia di Finanza non è di Asiago'

  • 08 Febbraio 2023
  • Attualità
  • Di Stefania Longhini

La precisazione della presidente del mandamento Confocommercio Marianna Lievore

"Non facciamo confusione causando un danno all'immagine delle attività del  commercio al dettaglio di Asiago: nel nostro comune non è stata individuata nessuna "boutique" che venderebbe  capi di moda contraffatti. Le notizie apparse in queste ore sul web riguardano una vicenda che ha preso origine ad Asiago - dove alcuni articoli poi risultati, appunto, falsi, erano stati venduti da un espositore in un mercatino dell'antiquariato -, ma che si è immediatamente sviluppata fuori dal territorio dell'Altopiano. In quell'occasione, su segnalazione proprio dei commercianti asiaghesi e grazie alla collaborazione con l'assessore Nicola Lobbia, le forze dell'ordine avevano avviato dei controlli. Le indagini - a quanto si apprende da fonti di stampa - hanno infatti portato all'individuazione a Cassola di un'autorimessa adibita a show room di prodotti che risulterebbero contraffatti. Chiaro dunque che tutta questa vicenda nulla ha a che fare e a che vedere con alcun operatore commerciale della nostra città e del territorio dell'Altopiano".

Così Marianna Lievore, presidente del Mandamento Confcommercio di Asiago sulla vicenda relativa alla scoperta, da parte della Guardia di Finanza, di un immobile show-room contenente un'ingente quantità  di prodotti che riprodurrebbero brand nazionali ed internazionali.   

COSA E' ACCADUTO
Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Vicenza, nel corso di indagini di polizia giudiziaria, hanno individuato un immobile, allestito come un vero e proprio show room, all'interno del quale erano esposti, per la vendita a privati cittadini, migliaia di prodotti di noti brand nazionali e internazionali contraffatti. Il bilancio dell'attività eseguita dai finanzieri della Tenenza di Asiago è di una denuncia alla Procura della Repubblica di Vicenza di due coniugi, pensionati di cittadinanza italiana, residenti a Bassano del Grappa, unitamente al sequestro probatorio di circa 7.000 prodotti contraffatti.

L'attività di polizia giudiziaria è stata avviata a seguito dell'ordinario controllo economico del territorio, finalizzato alla repressione dei traffici illeciti e a tutela del Made in Italy, posto in essere dai finanzieri asiaghesi al mercatino dell'antiquariato di Asiago, dov'era stata individuata una commerciante che, con il proprio banco ambulante, poneva in vendita sulla pubblica via circa 400 prodotti (oggetti di pelletteria, capi d'abbigliamento e bigiotteria) di noti brand, i quali, a prima vista apparivano contraffatti, circostanza successivamente confermata da apposite perizie. I successivi approfondimenti di polizia economico-finanziaria e di polizia giudiziaria, documentati con attività di osservazione, controllo e pedinamento, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, hanno consentito alle Fiamme Gialle della Tenenza di Asiago di individuare un immobile (autorimessa) sito nel Comune di Cassola, nella disponibilità di una coppia di cittadini italiani e concesso in affitto senza la sottoscrizione e la registrazione di un regolare contratto di locazione immobiliare.

I finanzieri, appena entrati al suo interno, hanno scoperto un vero e proprio show room di prodotti recanti marchi di lusso: attrezzati con espositori, sono stati rinvenuti infatti circa 7.000 prodotti (cappotti, abiti, cappelli, borse, portafogli, calzature, profumi, bigiotteria, occhiali, orologi, foulard e sciarpe, altro) riportanti fedeli riproduzioni di notissimi brand nazionali e internazionali (quali Prada, Louis Vuitton, Gucci, Yves Saint Laurent, Dior, Chanel, Fendi, Hermes, Bulgari, Cartier, Bottega Veneta, Balenciaga, Rolex, Valentino, Dolce e Gabbana, Moncler, Burberry, Givenchy, Balmain e Celine Paris). Alla luce di quanto emerso, i finanzieri asiaghesi hanno sottoposto a sequestro probatorio il materiale rinvenuto e hanno deferito alla Procura della Repubblica di Vicenza la coppia di coniugi per i reati di illecita introduzione nel territorio dello Stato, commercio di prodotti con marchi contraffatti e ricettazione. 


Sequestrata anche documentazione cartacea e informatica che, allo stato, è al vaglio dei militari per la successiva tracciatura del canale di approvvigionamento e per la individuazione dei clienti finali, i quali potranno essere oggetto di apposita sanzione amministrativa, che va da 100 a 7.000 euro, in relazione a ciascun capo contraffatto acquistato, oltre al sequestro dello stesso. Questa tipologia d'intervento costituisce una delle modalità attraverso cui la Guardia di Finanza, nella sua veste di Forza di Polizia economico-finanziaria, attua un mirato e costante presidio di legalità nelle rispettive aree di competenza, anche con riguardo alla tutela sia del Made in Italy che del consumatore finale, per non consentire alla criminalità organizzata di espandersi ulteriormente

RIPRODUZIONE RISERVATA
Autore

Stefania Longhini

Stefania Longhini, giornalista pubblicista (iscritta all'Ordine dei giornalisti del Veneto dal 1996). Tra i fondatori de l'Altopiano e direttore di questo quindicinale dal gennaio 2003. Ha una lunga esperienza nel campo giornalistico, grazie alla collaborazione, nel tempo, con varie testate sia della carta stampata (La Difesa del Popolo, Il Gazzettino, La Piazza dell'Altopiano, Asiago ieri oggi domani, Il Giornale di Vicenza), che radiofoniche (Radio Comunità Cristiana Altopiano, Radio Asiago, Radio Sette), che televisive (corrispondente dall'Altopiano per Tva Vicenza dal 96 al 2004).





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