Il pellegrinaggio a Roma della comunità di Enego

Diverse le tappe per conoscere i tesori di arte e fede della Città Eterna e la partecipazione all'Angelus

Un viaggio della comunità parrocchiale di Enego a Roma per accompagnare i ragazzi del catechismo alla scoperta della città che, cuore delle cristianità, riporta alla testimonianza di fede degli apostoli.

"Una città - specifica don Federico Meneghel, parroco dell'Unità pastorale di Enego, Fosse e Stoner che è stato l'anima di questo viaggio - che custodisce il carisma affidato in particolare all'apostolo Pietro: quello di confermare la fede di tutti fratelli e custodire l'unità di tutti i credenti".

Sono state due giornate molto intense e cariche di emozioni, alla scoperta dei tesori di arte e di fede della Città Eterna.

La visita alla capitale è iniziata sabato con tappa alle Catacombe di San Sebastiano, che hanno riportato i pellegrini di Enego, circa una quarantina, alle origini dell'esperienza della fede e alla testimonianza dei primi cristiani e Martiri della storia.

"In questo luogo, nella memoria di questi nostri Padri, - racconta don Federico - abbiamo rinnovato assieme le promesse del nostro Battesimo, chiedendo anche per noi il dono di una fede dinamica, significativa e coraggiosa".

Altra tappa importante la Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura presso la quale il gruppo ha sostato davanti al Sepolcro dell'apostolo Paolo che assieme a San Pietro è fondatore e patrono della Chiesa di Roma.

Nella giornata di domenica, dopo aver visitato le Basiliche Papali di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, ci si è portati in Vaticano per assistere alla preghiera dell'Angelus, alla presenza di Papa Francesco che ha rivolto un saluto particolare e personale anche al gruppo di Enego.

Non poteva mancare la visita al grande complesso della Basilica Vaticana. Qui si è vissuto un emozionante momento di preghiera presso la Tomba dell'Apostolo Pietro. La giornata si è conclusa con un giro tra le principali piazze e monumenti del centro storico di Roma.