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Ospedale di Asiago: sala operatoria usata per scopi privati e somministrazione di farmaci scaduti, due medici nei guai

  • 14 Giugno 2024
  • Cronaca
  • Di Redazione

A conclusione delle indagini della Guardia di Finanza

I militari del Comando Provinciale di Vicenza hanno concluso, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vicenza, una complessa indagine in materia di spesa pubblica e sanitaria nei confronti di due dirigenti medici in servizio presso l'Ospedale di Asiago, di cui uno è stato denunciato per peculato e somministrazione di medicinali scaduti ed uno è stato denunciato per falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale. Nei loro confronti, la Procura ha emesso gli avvisi di conclusione delle indagini.

Gli episodi che vedono il coinvolgimento dei due dirigenti medici scaturiscono a seguito di una operazione di servizio condotta dai militari del Gruppo di Bassano del Grappa e della Tenenza di Asiago, i quali rivolgevano l'attenzione su alcune condotte poste in essere da uno dei due medici, ora non più alle dipendenze dell'ULSS 7 Pedemontana, circa l'anomalo impiego di prodotti e dispositivi medicali nonché dell'utilizzo, per fini privati, della sala operatoria del nosocomio asiaghese.

Le successive fasi delle indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla Procura della Repubblica di Vicenza, nel corso delle quali sono state effettuate perquisizioni presso l'abitazione e lo studio privato del Dirigente medico indagato, hanno consentito di rinvenire farmaci di proprietà dell'Azienda ULSS 7 Pedemontana, di cui lo stesso si era indebitamente appropriato ed è stato accertato che alcuni di questi medicinali, anche scaduti, venivano somministrati ai propri pazienti.

I successivi approfondimenti investigativi effettuati dai finanzieri e delegati dalla Procura della Repubblica berica, attraverso l'esame della copiosa documentazione acquisita durante sia le operazioni di perquisizione che presso l'Azienda ULSS 7 Pedemontana, hanno consentito di accertare che il medico in questione utilizzava in modo improprio e per fini personali, in numerose occasioni, la sala operatoria dell'Ospedale di Asiago per effettuare interventi operatori nei confronti di pazienti visitati nei suoi studi privati, in regime di "extramoenia".

Alla luce di quanto accertato, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza il Dirigente medico per i reati di peculato e somministrazione di medicinali guasti.

Inoltre, per favorire l'intervento operatorio dei pazienti visitati privatamente all'interno della struttura ospedaliera, l'indagato si era avvalso anche della collaborazione di un ulteriore Dirigente medico in servizio presso il nosocomio di Asiago, il quale aveva falsamente formato diverse prescrizioni mediche - senza aver mai visitato il paziente, condotta per la quale lo stesso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale.

All'esito delle indagini complessivamente eseguite, i finanzieri, in relazione alla condotta di peculato, hanno ricostruito un danno patito dall'Azienda ULSS 7 Pedemontana pari ad oltre 331.000,00 euro.

L'attività delle Fiamme Gialle si inquadra nella più ampia attività di controllo in materia di spesa pubblica e sanitaria disposta dall'Autorità di Governo nonché dall'Organo di vertice, finalizzata, in particolare, ad evitare spreco di denaro pubblico. Si rappresenta che la misura è stata adottata dalla polizia giudiziaria su delega della Autorità Giudiziaria competente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Fonte: Guardia di Finanza

Il comunicato dell'Ulss 7

La nota dell'Ulss 7 Pedemontana «La Direzione dell'ULSS 7 Pedemontana ringrazia il Comando Provinciale della Guardia di Finanza per l'operazione condotta dai militari del Gruppo di Bassano del Grappa e della Tenenza di Asiago, relativa a fatti avvenuti diversi anni fa».

«Uno dei due medici coinvolti - spiega l'Ulss nel proprio comunicato - aveva già avuto un procedimento di sospensione e non lavora più per l'Azienda, a seguito di licenziamento.
Per l'altro medico coinvolto, attualmente in servizio, è già stato avviato un procedimento disciplinare. L'Azienda, che ha collaborato attivamente con le indagini, continuerà ad assicurare il massimo supporto all'Autorità Inquirente e, in relazione agli sviluppi giudiziari, attiverà ogni iniziativa a difesa degli interessi pubblici che è chiamata a tutelare».

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