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L'appello: 'Difendiamo l'ex istituto, difendiamo la sanità pubblica

  • 16 Marzo 2025
  • Attualità
  • Di Redazione

L'intervento di Carlo Cunegato, portavoce di 'Il Veneto che vogliamo'

Una riflessione/appello sul futuro dell'ex Istituto di Mezzaselva fattaci pervenire da Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio, uno dei portavoce di "Il Veneto che vogliamo" del quale è noto il forte impegno in difesa della sanità pubblica dell'Altovicentino. 

"Da 30 anni in Veneto assistiamo alla privatizzazione della sanità. Con il governo della Lega ha vinto una visione del mondo che vuole distruggere lo Stato sociale, vuole colpire al cuore gli interessi della collettività, per favorire il profitto di pochi. Infatti, se in Italia negli ultimi anni gli ambulatori privati sono quasi raddoppiati, in Veneto sono quadruplicati, passando da 250 a circa 1000. La sorte dell'Istituto di Mezzaselva riguarda tutti noi, perché è un pezzo di questa storia.

Una eccellenza del Veneto quando fu istituto elioterapico, istituto chirurgico ortopedico con 60 posti letto. Poi diventa consorzio antitubercolare di Vicenza e nel 1980 entra a far parte dell'allora Ulss 5. Nel 2005 viene dismesso dall'uso sanitario ospedaliero. Dopo varie traversie questo edificio pubblico ancora in buone condizioni, utile per tutta una serie di servizi pubblici indispensabili per l'Altipiano e anche la provincia, è stato messo in vendita dall'Ulss, quindi dalla Regione.

Possiamo accettare che un bene comune, che potrebbe essere al servizio delle persone più fragili della nostra comunità, ricordiamo che nei prossimi 20 anni gli over 80 raddoppieranno, diventi magari l'ennesimo albergo per ricchi, per favorire gli appetiti di qualche cordata? Dovremo ragionarci e trovare una idea condivisa, ma i bisogni della nostra comunità sono davvero tanti. Dagli anziani, ai minori con disagio, a tutte le persone (sempre di più purtroppo) che soffrono di problemi di salute mentale o di disturbi alimentari.

Dobbiamo pensare che vengono prima loro e che l'aumento dei bisogni sanitari debba essere accompagnato da un aumento dei servizi, oppure dobbiamo pensare che questo patrimonio pubblico possa essere svenduto per costruire magari un resort di lusso? Noi crediamo di no, crediamo che sia necessario battersi perché rimanga pubblico. Mezzaselva è un simbolo di uno scempio che sembra non finire, non possiamo accettarlo.

Esiste una questione di inalienabilità dell'edificio, dovuta alla destinazione sanitaria assistenziale, ma anche legata al regime giuridico tipico dei terreni di uso collettivo, che riguarda ancora l'Altopiano di Asiago. E' doveroso segnalare l'ipocrisia della Lega quando si parla di autonomia. Noi crediamo che la Lega sia sempre stata autonomista con il potere degli altri. Autonomista quando si tratta di chiedere potere a Roma, centralista quando si tratta di sottrarre potere ai territori. Quello che il centrodestra ha in mente non ha nulla a che fare con l'autonomia decisionale dei territori, ma con una sorta di centralismo veneziano.

L'ex Istituto è in buone condizioni con 119 posti letto, non è forse un grande spreco di denaro pubblico vendere una struttura di qualità per pochi milioni di euro, e magari tra qualche anno, visti i bisogni, doverne ricostruire una simile sborsando dai 20 ai 25 milioni di euro? Una vergogna.

I cittadini di Roana e dell'Altipiano vogliono chiaramente che l'istituto di Mezzaselva rimanga pubblico. La Lega ha la possibilità di dimostrare da che parte sta, se sta dalla parte dei cittadini o del profitto. Noi, da sempre in difesa della sanità pubblica, del diritto di tutte e tutti di curarsi, siamo con loro, siamo per difendere l'istituto di Mezzaselva, che deve rimanere un bene comune, un bene di tutti".

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