Svolta sul caso di Maria Basso: arrestata la pronipote siciliana
- 22 Febbraio 2024
- Cronaca
- Di Stefania Longhini
Accusata di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato
Avrebbe provocato la morte della prozia di 80 anni,
facendole ingerire del cibo che la donna non avrebbe dovuto mangiare dovendosi
alimentare solo di omogeneizzati, facendo ricondurre poi il decesso a cause
naturali per poter beneficiare dell'eredità.
È
quanto la Procura di Catania contesta a una pronipote della vittima, che è
stata arrestata da carabinieri della stazione di Aci Castello, con il supporto
di militari dell'Arma della compagnia di Acireale e di Asiago. La donna è stata
posta ai domiciliari, con l'uso del braccialetto elettronico, accusata di
circonvenzione di incapace e omicidio aggravato.
Il caso è quello di Maria Basso, 80 anni, ex funzionaria della Farnesina, che
era 'sparita' a dicembre del 2022 da una casa di riposo di Asiago e
successivamente morta, il 16 dicembre, ad Aci Castello. A denunciarne la
'scomparsa' erano stati suoi eredi diretti che avevano presentato una denuncia
ai Carabinieri di Bassano del Grappa ipotizzando la circonvenzione di incapace.
L'ipotesi era che l'anziana fosse stata convinta con l'inganno a trasferirsi a
centinaia di chilometri di distanza e poi indotta, sfruttando le sue condizioni
di salute, a cambiare il suo testamento: un documento in cui, secondo quanto si
era appreso allora, disponeva di lasciare tutta la sua eredità ai poveri.
Un
sospetto avvalorato dal fatto che l'80enne aveva revocato di recente la nomina
di una procuratrice speciale che la seguiva da anni indicando al suo posto una
cugina. La Procura di Vicenza aveva aperto un'inchiesta disponendo, come atto
urgente, la riesumazione della salma e l'autopsia e poi ha trasmesso tutti gli
atti alla Procura distrettuale di Catania, competente per territorio.
La 58enne, assistita dagli avvocati Carmelo Peluso
del foro di Catania e Lino Rovetta del foro di Vicenza, si dichiara innocente
sostenendo che avrebbe dato alla prozia le cure di cui aveva bisogno e il cibo
spezzettato come le veniva somministrato nella casa di cura.
Dopo il pranzo
'incriminato', l'80enne era stata portata in ospedale per una piccola occlusione
intestinale in codice verde ed era stata poi dimessa. Il nuovo testamento in
favore della pronipote, si sottolinea dalla difesa, è stato redatto e firmato
da un notaio che ha verificato la capacità di intendere e volere dell'80enne.
L'interrogatorio di garanzia dell'indagata è stato fissato per il prossimo 28
febbraio.
"Apprendiamo la notizia con soddisfazione, - dichiara l'avvocato
Roberto Rigoni Stern - finalmente viene stabilito un punto fermo nelle indagini
su questa triste vicenda. Per questo ringraziamo gli inquirenti per il
complesso lavoro svolto e ci auguriamo che la giustizia possa fare il suo corso
accertando le responsabilità che hanno portato al decesso della povera Maria
Basso"